martedì 19 agosto 2008

insetti


- due cimici grasse, pasciute: due gore di sangue sul lenzuolo;
- uno scarafaggio rovesciato sul dorso, che articola lentamente le zampette nell’aria;
- una cavalletta verde, galleggiante nella vasca di una fontana; scambiata per un ramoscello, raccolta e poi rigettata via con ribrezzo;
- un’altra cavalletta, ridotta man mano a una polvere grigia sul davanzale di un balcone abbandonato;
- un’altra ancora, enorme, quasi fosforescente, posata, durante un concerto all’aperto, sul braccio di uno spettatore che la mostra divertito agli amici;
- una lucciola, esibita con crudele efficienza da un bambino appassionato di animali;
- le prime lucciole viste, al mare, da bambino: luci intermittenti che foravano il buio in punti imprevedibili;
- il formicaio dato alle fiamme con l’alcool;
- lo scarafaggio che attraversava la sala da concerto con l’aria indaffarata di un rappresentante di commercio;
- lo scorpione scovato sotto una scatola in garage, appiattito sul pavimento come la sagoma di uno zodiaco;
- i pidocchi setacciati con olio e pettine fitto;
- il muro della camera d'albergo in Egitto, maculato di zanzare schiacciate;
- il muro della casa abbandonata all’Isola Polvese, tappezzato di ragnatele da cui pendevano milioni di zanzare;
- il moscone spiaccicato, dal quale fuoriescono minuscole larvette biancastre e lucide;
- il grosso ragno nero trovato morto nel portasapone;
- le due tarantole sognate, una nera e lucida, l’altra color grigio cenere;
- l’esoscheletro vuoto dell’ape nella ragnatela;
- il guscio di cicala sul pino, moltiplicato tutto intorno per migliaia e migliaia;
- la formica mezza rossa mezza nera depositata per gioco in un formicaio estraneo;
- il nido di vespe abbandonato dietro la porta del garage;
- la falena uscita da un cassetto della cucina, con un ronzio minaccioso;
- le larve di mosca nel cioccolatino;
- le blatte di New York, piccole, piatte, marroncine;
- la vespa che continuava a insidiare la carne messa a scongelare in terrazzo;
- la farfalla incastrata nel radiatore, con un’ala spezzata;
- l’enorme farfalla notturna dalle ali vellutate, inchiodata al muro da una siringa di curaro;
- la cimice verde buttata giù dalla finestra;
- i pesciolini d’argento sui fornelli;
- i porcellini di Sant’Antonio appallottolati sulle scale;
- i millepiedi fra le tegole del terrazzo;
- le processionarie in pineta;
- la zecca sul muso di Laika.

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