martedì 27 gennaio 2009

poésie d'ameublement


Pensavo a una poesia che potesse
arredare una stanza
lasciar intravedere il paesaggio al di là delle persiane
posarsi come polvere.
Pensavo al pelo incarnito
alla parola impensata
e a come tutto ciò che è importante non lascia tracce.

2 commenti:

antonio lillo ha detto...

una ambient-poetry insomma... interessante! e forse non ci ha mai pensato nessuno finora, o almeno io non lo so...

chissà cosa se ne potrebbe fare...

ci sarebbe da rileggersi cosa diceva brian eno a riguardo del concetto di ambient-art...

sergio pasquandrea ha detto...

Molto prima di Eno, ci aveva pensato quel genio di Erik Satie ("n'entrez pas dans une maison qui n'emploie pas de la musique d'ameublement").