sabato 18 aprile 2009

bambini


Una volta ero piccola, ero senza parole.
Ero piccola e senza parole.
Una volta ero molto leggera, pesavo pochi chili.
Una volta c’erano solo tre o quattro chili di me,
solo pochi chili di me, solo pochi chili
avevano il mio nome.

Mariangela Gualtieri

* * *

Non ti piace andare a scuola
stare fermo muto e chiuso
mentre fuori il mondo accade.
La mattina cataloghi i dolori
che atroci puntualmente ti assalgono
al punto da impedirti la presenza.
Io da zio a padre putativo
per voce di famiglia dovrei spiegarti
che dei libri ti deve importare
più dei giochi tutti e degli animali
e dei cieli variabili di naviganti nuvole
che studi come fossi un nuovo Adamo.

Daniele Mencarelli

* * *

Con piccole grida dirigi il tuo popolo d’ombre.

Luce di levante
i piatti nuovi sulla mensola
e i rami dell’acacia setacciano il giorno.

Ma tu scivoli tranquilla di segno in segno
i pensieri ti trapassano come vetro.

2 commenti:

io ha detto...

..quella terza poesia..bellissima.
e la scultura..

sergio pasquandrea ha detto...

La scultura è "Ecce Puer" di Medardo Rosso.
La terza poesia è mia, dedicata a mia figlia che da piccola rimaneva ore e ore nella culla ad articolare sillabe e sembrava dirigesse un suo privato teatrino di creature immaginarie.