mercoledì 20 maggio 2009

leonardo sinisgalli - 3


CANTO DI UNA FANCIULLA
IN ATTESA DELLE NOZZE


lo sono già molle
e mi voglio sposare.
Ho la casa lavata,
una treccia d'agli,
una cesta di cipolle.
E una zucca piena di sale pestato.

* * *

SERENATA

Vorrei essere un galluccio di gennaio
per cantare tutta la notte
dietro la tua porta, bella mia.
Non farla dormire, mio Dio,
fa che mi ascolti e si affacci.
«Chi sei tu che canti?» - E tu
viola che spunti tra i ghiacci?
Sono un galluccio forastico:
sei la pollastra che dorme sola.

* * *

PIANTO ANTICO

I vecchi hanno il pianto facile.
In pieno meriggio
in un nascondiglio della casa vuota
scoppiano in lacrime seduti.
Li coglie di sorpresa
una disperazione infinita.
Portano alle labbra uno spicchio
secco di pera, la polpa
di un fico cotto sulle tegole.
Anche un sorso d’acqua
può spegnere una crisi
e la visita di una lumachina.

* * *

MONETE ROSSE

I fanciulli battono le monete rosse
contro il muro. (Cadono distanti
per terra con dolce rumore.) Gridano
a squarciagola in un fuoco di guerra.
Si scambiano motti superbi
e dolcissime ingiurie. La sera
incendia le fronti, infuria i capelli.
Sulle selci calda è come sangue.
Il piazzale torna calmo.
Una moneta battuta si posa
vicino all'altra alla misura di un palmo.
Il fanciullo preme sulla terra
la sua mano vittoriosa.

2 commenti:

lillo ha detto...

serenata è meravigliosa, mi ricorda quella sulla moglie di saba ma è molto molto più sensuale!

metrovampe ha detto...

Il "canto di una fanciulla" mi ha fermato molto più delle altre, forse perchè di tenore vagamente simbolico. Piacevolmente calato in queste semplicità, nelle monete rosse e nei motti superbi...