venerdì 1 maggio 2009

primo maggio


Dedicata a tutti quelli che, come me, non sono in grado di tenere in mano nemmeno un cacciavite.

* * *

VANGARE

Tra l'indice e il pollice
sta acquattata la penna; solida come un'arma.

Sotto la finestra, un chiaro suono raspante
quando la vanga affonda con fatica nella terra pietrosa:
mio padre che dissoda. Guardo giù

finché, i fianchi tesi tra le aiuole,
si piega, risale vent'anni indietro
dondolando a tempo fra i solchi di patate
dove stava vangando.

Lo scarpone saldo sul vangile, a far leva
fermamente con il manico contro il ginocchio,
sradicava gli alti fusti, spingeva a fondo la lama lucente
per spargere patate nuove che raccoglievamo
amandone la fresca durezza tra le mani.

Santo Dio, il vecchio regge ancora bene la vanga.
Proprio come suo padre.

Mio nonno tagliava più torba in un giorno
di chiunque altro nella palude di Toner.
Una volta gli portai il latte in una bottiglia
tappata rozzamente con la carta. Si rizzò
per berla, poi si rimise subito giù

a incidere e affettare con ordine, issando le zolle
al di sopra delle spalle, su e giù
per la buona torba. Vangava.

L'odore freddo del terriccio di patate, gli schiocchi e i tonfi
della torba fradicia, i tagli bruschi della lama
attraverso le radici vive si risvegliano nella mia testa.
Ma io non ho una vanga per seguire uomini come loro.

Tra l'indice e il pollice
sta acquattata la penna.
Scaverò con quella.

Seamus Heaney

3 commenti:

lillo ha detto...

grazie per la dedica!


ps. il quadro, chi è? van gogh?

ghzk ha detto...

adoro il cacciavite, quello minuscolo con il manico color giallo trasparente. lo tengo sulla scrivania, nel portapenne . ricordo ancora quando ne trovai uno simile in una specie di "fai da te" regalatomi da mio padre. che senso di ognipotenza l'idea di poter smontare le cose fatte dai grandi. il vizietto mi è rimasto tutt'ora, anche se il cacciavite di cui parlo è l'unico che so usare.

sergio pasquandrea ha detto...

Sì, è Van Gogh.