domenica 9 agosto 2009

polvere


Mi chiedo perché mai continuo ad evitare l'attualità editoriale e a leggere vecchi libri, recuperandoli sulle bancarelle dell'usato e riempiendo la casa di volumi polverosi, con le copertine lacere e macchiate, le coste giallognole che sanno di fradicio.
E dire che il materiale contemporaneo non mi mancherebbe: solo negli ultimi mesi avevo pensato di leggere, o perlomeno di comprare, Davide di Carlo Coccioli, Il tempo materiale di Giorgio Vasta, L'ubicazione del bene di Giorgio Falco, Stabat Mater di Tiziano Scarpa, Il dolore secondo Matteo di Veronica Raimo, e un bel po' di altre cosette. E invece niente.
Continuo a pescare fra le centinaia di libri che mi aspettano sugli scaffali da anni, a volte da decenni, e magari andrà a finire che i "contemporanei" li comprerò nel 2015 o nel 2018, usati, lisi, sdruciti e scarabocchiati.
Forse c'entra lo smarrimento di fronte al caos dell'editoria, l'attesa del tranquillizzante setaccio del tempo, che separerà il grano dalla crusca.
Oppure il sottile piacere di sentirsi inattuale, che ormai ho imparato ad accettare come uno dei tratti dominanti del mio carattere. (Tanto per dire, sono uno dei pochi abitanti del mondo civilizzato a non avere un account attivo su FaceBook; probabilmente mi deciderò ad averlo quando FB sarà ormai fuori moda).
O forse l'imprinting olfattivo delle ore e ore passate, da ragazzo, a sfogliare i libri impilati negli armadi di mia nonna, edizioni degli anni '40 e '50 che mi lasciavano le dita nere di polvere. Quell'odore stantìo, muffito, mi dava un piacevole stordimento. Era un piacere aggiunto al piacere della lettura.
Li sfogliavo per trovarci una firma, una dedica, un petalo secco, un pezzo di scotch applicato chissà quando da chissà chi. Mi facevano sentire meno solo, durante quell'attività da solitari che è la lettura.

6 commenti:

Liberty Alex ha detto...

ti capisco benissimo,sergej...anch'io tendo a preferire le cose un po' datate,soprattutto se si tratta di prodotti anni '90(che mi ricordano l'infanzia)...chissà perchè,nella lettura si cerca sempre di ritrovare quelle emozioni che si ebbero intorno ai 9-10 anni,e tutte le richerche letterarie vertono a riviverle ancora oggi,mentre i nuovi prodotti,quelli attuali,sembrano non soddisfare abbastanza,sembrano di una nuova epoca,che non è più la tua...

e intanto auguri per il primo anno di blog,anche se in ritardo(era qualche giorno che non usavo il pc)

Liberty Alex ha detto...

ops,ovviamente auguri(molto più importanti),alla bambina,per i 2 anni....

sergio pasquandrea ha detto...

Credo che nel mio caso conti proprio il fatto che il libro NON è attuale. Probabilmente i libri che escono ora li leggerò quando avranno 10 o 15 anni.

(P.S.: grazie per gli auguri).

la madonna del petrolio ha detto...

hai letto la ricerca del tempo perduto? (io sono noiosa, gira e gira ci ritorno sempre) ci trovi le spiegazioni migliori, sull'attrattiva mistica dei vecchi classici e sulla tenerezza che esalano assieme all'odore di muffa. io mi sto obbligando alla narrativa contemporanea (mannaggia la tesi!), ma spero di tornare presto ai libracci di quarta mano. se per l'estate hai voglia di una buona e recentissima lettura consiglio "due volte" di gangbo, ambientato in un orfantrofio emiliano nei primi anni '80, protagonisti due gemelli rastafariani (?).
PS: per fortuna anche l'odore del libro appena stampato ha un suo perchè.

la madonna del petrolio ha detto...

"due volte "merita davvero. se non lo vuoi leggere subito per lo meno compralo e lascialo ad appassire su qualche mensola. tra 15 anni potrebbero non stamparlo più e sarebbe triste perdeselo.

sergio pasquandrea ha detto...

Grazie per il consiglio. Sto accumulando un elenco di libri da comprare, mi sa che un giorno di questi entro alla Feltrinelli e do fondo alla carta di credito.
Proust è una di quelle cose che mi sono sempre detto di voler leggere, e non ho mai trovato il tempo, o la voglia, o entrambi (e sì che i tomoni non mi spaventano, anzi più sono pesanti più mi viene voglia di leggerli...).