mercoledì 3 febbraio 2010

recensioni in pillole 53 - "To Be or Not To Bop"

Dizzy Gillespie (con Al Fraser), To be or not to bop. L'autobiografia, minimum fax 2009 (680 pp., 20 euro)

Vi è mai capitato di starvene in salotto a fare quattro chiacchere con Dizzy Gillespie? Neanche a me, a dire il vero, ma questo libro ci si avvicina moltissimo.
Dizzy lo scrisse nel 1979 con l'aiuto del giornalista Al Fraser, ed è un autoritratto schietto ed esuberante, arricchito dalle testimonianze di colleghi musicisti, impresari, amici, familiari, fino alla moglie Lorraine, compagna fedele per più di mezzo secolo.
Se vi interessa l'argomento, è un libro assolutamente insostituibile, perché riesce a rendere in modo vivo e tangibile mezzo secolo di storia del jazz, dai primi anni Trenta agli anni Settanta. La parte più consistente (oltre trecento pagine) è dedicata alla nascita del bebop e contiene una miriade di aneddoti e informazioni su Thelonious Monk, Charlie Parker, Bud Powell e su tutti i personaggi che popolavano quegli anni eroici.
Gillespie ne esce fuori in tutte le sue sfaccettature: intelligente, ironico, comico, serio, arguto, a volte anche drammatico. Insomma, non solo il clown che gonfiava le gote e faceva ridere il pubblico, ma anche un uomo acuto, capace di giudizi sferzanti, un organizzatore ferreo e un professionista impeccabile (alla faccia dello stereotipo dei jazzisti svaccati, drogati e fuori di testa).
Ciò non toglie che il libro sia spesso esilarante, e il capitolo sulla sua candidatura a Presidente degli Stati Uniti, nel 1964, ne è uno degli esempi migliori.
Contiene anche una guida discografica, utile per orientarsi nella vastissima produzione di Dizzy.

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