domenica 2 maggio 2010

torna maggio


Ebbene sì, sono un terrone. E sì, sono cresciuto (anche) a canzoni napoletane.
E per me, questa è una delle canzoni più belle in assoluto tra quelle mai scritte, e non solo a Napoli. I versi sono di Salvatore Di Giacomo (c'è bisogno di aggiungere altro?), la musica del pugliese (tarantino) Mario Costa.
La canzone ha la bellezza pudica e delicata di un antico madrigale. Racconta di una separazione e di un ritorno, e termina con due versi pieni di tenerezza, una delle rappresentazioni dell'amore più semplici e intime e toccanti che io conosca, nella letteratura di tutti i tempi e di tutti i paesi.
L'interpretazione è quella, definitiva, dell'immenso Roberto Murolo.


http://www.youtube.com/watch?v=F8bQ9gHHh28


Era de maggio


Era di maggio e ti cadevano in seno

a ciocche a ciocche le ciliegie rosse...
Fresca era l'aria e tutto il giardino
profumava di rose a cento passi.

Era di maggio - io no, non lo dimentico -
una canzone cantavamo a due voci:
più il tempo passa e più me ne ricordo,
fresca era l'aria e la canzone dolce.

E diceva: "Cuore, cuore!
Cuore mio, lontano vai;
tu mi lasci e io conto le ore,
chissà quando tornerai!".

Rispondevo: "Tornerò
quando tornano le rose,
se questo fiore torna a maggio
anch'io a maggio sarò qui".

E sono tornato e ora, come una volta,
cantiamo insieme la canzone antico;
passa il tempo e il mondo si rigira,
ma l'amore vero no, non cambia strada.

Di te, bellezza mia, mi innamorai,
se ti ricordi, davanti alla fontana:
l'acqua lì dentro non si secca mai
e ferita d'amore non si sana.

Non si sana: ché se sanata
si fosse, gioia mia,
in quest'aria profumata,
non sarei qui a guardarti!

E ti dico: "Cuore, cuore!
Cuore mio, sono tornato:
torna maggio e torna amore,
fa' di me quello che vuoi!".

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