lunedì 21 giugno 2010

frane

Si potrebbe dire che è una cosa da nulla: un festival jazz che ha chiuso.
Capirai: ce ne sono tanti di festival jazz, pure troppi. In fondo, chi lo ascolta il jazz?
E invece no: il Ceglie Open Jazz Festival era una realtà viva, creativa, che in dieci anni era riuscita a lavorare sul territorio, portando in un paesino della Valle d'Itria musica, cultura e - perché no? - introiti.
Ora il festival chiude (forse), o comunque si interrompe. Non perché sia fallito, né perché fosse brutto, ma semplicemente perché è cambiata la giunta comunale.
Cose italiane, si potrebbe dire. E invece no: le grandi frane cominciano con un sassolino che smotta. Di situazioni così, di operatori culturali che lottano contro l'ottusità di chi dovrebbe governarci, ce ne sono fin troppi. Ed è proprio qui che bisogna resistere.
Su Jazz from Italy c'è un articolo più che esauriente, completo di una breve intervista a Pierpaolo Faggiano, creatore del festival.
Ingrandendo l'immagine qui sopra, si può leggere la lettera aperta di Stefano Zenni, direttore della Sidma (Società Italiana di Musicologia Afroamericana).

8 commenti:

Jazz from Italy ha detto...

due sassolini fanno già più rumore...

grazie Sergej.

Jazz from Italy (again) ha detto...

e speriamo che cada dalla parte giusta, lontano dal Festival.

p.s. sincero:
avevo interpretato al contrario, ma si può sempre utilizzare, è buona la prima... mumble mumhh

sergio pasquandrea ha detto...

sì, insomma, ci siamo capiti... ;-)

scherzi a parte, pavento un futuro in cui ci saranno solo valerio scanu e lady gaga. ed è per questo che realtà come ceglie DEVONO continuare ad esistere.
per il bene di tutti.

hzkk ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
amanda ha detto...

un futuro solo con scanu e lady gaga? preferisco la fine del mondo il 21 dic 2012 o nella migliore delle ipotesi preferisco vivere

Anonimo ha detto...

Resistere. La cosa più importante da fare. Diamo tutti una mano a Pier Paolo perchè la sua splendida creatura continui a vivere.
Uccidere un evento culturale spinge tutti un passo avanti verso la barbarie.

Roberto Del Piano

aL ha detto...

Ma rilanciare la cosa su social network frequentati potrebbe essere utile ?
Penso alla facilità con cui le notizie viaggiano su FB piuttosto che solo via blog.

aL

p.s. complimenti davvero per il blog, lo seguo da tempo, ma credo sia la prima volta che commento!

sergio pasquandrea ha detto...

credo che l'organizzazione del festival si sia già attivata al proposito.

(e grazie a te per il commento).