lunedì 8 novembre 2010

8 novembre 1987



http://www.youtube.com/watch?v=UdceKu89SxY


Lo ammetto: gli U2 non li ho mai sopportati. Non mi piace la loro musica e non riesco a reggere Bono. Antipatie personali, punto e basta.
Però devo ammettere che ci vogliono le palle, per fare un discorso come quello che fa Mr. Hewson in questo video.
Il tour è quello, celeberrimo, di “Rattle and Hum” (1987), che insieme al successo mondiale di “Joshua Tree” li consacrò nell'Olimpo delle rockstar internazionali. È l'8 novembre 1987, gli U2 sono in America, a Boston, città che ospita una delle più antiche e prospere comunità irlandesi d'oltreoceano. Proprio quel giorno, l'IRA aveva compiuto uno dei suoi più feroci attentati: una bomba aveva ucciso undici civili protestanti, che partecipavano a una manifestazione in memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
Bono introduce così “Sunday Bloody Sunday”:

Eccoci qui, gli irlandesi in America.
Gli irlandesi vengono in America da anni, fin dalla Grande Carestia, quando gli irlandesi fuggivano dalla fame e dal governo inglese, al quale non poteva fregare di meno, fino ad oggi: sapete, ci sono più immigrati irlandesi oggi in America che mai, alcuni illegali, altri legali.
Molti di loro fuggono dalla forte disoccupazione, dai disordini in Irlanda del Nord, dall'odio degli H-Blocks [nome con cui è conosciuto il carcere di Long Kesh, nel quale furono detenuti molti militanti dell'IRA], dalle torture, altri da selvaggi atti di terrorismo, come ne abbiamo avuti oggi in un paese chiamato Enniskillen, dove undici persone giacciono morte, e molte di più ferite, in una domenica, maledetta domenica.


La performance è potente, tesa, commossa. Ma il bello deve ancora venire.
C'era (e c'è) chi ha interpretato “Sunday Bloody Sunday” come una canzone a sostegno della lotta per l'indipendenza irlandese. Ma qui, a circa metà del brano (4'08” del video), mentre gli altri tre continuano a suonare, Bono pronuncia (anzi: urla) una rabbiosa condanna della violenza, di qualunque parte politica:

Lasciatemi dire una cosa.
Ne ho abbastanza degli irlandesi-americani che non tornano nel loro paese da venti o trent'anni e che vengono da me a parlarmi della resistenza, della rivoluzione laggiù a casa. Della gloria della rivoluzione, della gloria del morire per la rivoluzione.
FANCULO LA RIVOLUZIONE!
Non parlano della gloria di uccidere per la rivoluzione.
Qual è la gloria nel prendere un uomo dal suo letto e sparargli davanti alla moglie e ai figli? Dov'è la gloria in tutto ciò?
Dov'è la gloria nel mettere una bomba durante una parata del “Remembrance Day”, con dei vecchi pensionati che per l'occasione hanno tirato fuori e lucidato le loro medaglie? Dov'è la gloria in tutto ciò? Nel lasciarli moribondi, o storpi per la vita, o morti sotto le macerie di una rivoluzione che la maggioranza della gente del mio paese non vuole?
MAI PIU'!!


Le famiglie di Bono e degli altri componenti della band erano in Irlanda e, in seguito a quest'episodio, ricevettero minacce da parte dell'IRA. Ciò nonostante, gli U2 decisero di inserire comunque il brano nel video ufficiale della tournée.
Chapeau.

1 commento:

amanda ha detto...

Chapeau davvero