mercoledì 20 luglio 2011

20.07.2001


Dieci anni. Me ne rendo conto solo adesso.
Dieci anni fa ero davanti alla tv a guardare una città in fiamme. Provavo sgomento, orrore.
Oggi riguardo quelle foto. C'è un ragazzo col passamontagna e un idrante in mano. Che sta facendo? Ha ragione? Sì, ha ragione, senza dubbio, anche se forse in quel momento sta sbagliando.
Qualche metro più in là c'è un altro ragazzo, anche più giovane del primo, che sta per premere il grilletto e macchiarsi di un omicidio. Ha ragione? No, ha torto, anche se forse non è colpa sua se si trova lì, in quel momento, con quella pistola in mano.
Io non me la sento di condannare nessuno dei due. Provo ancora orrore.
Qualche ora dopo, i diritti civili saranno cancellati, Genova per qualche ora si trasformerà nel Cile di Pinochet, i tutori dell'ordine in belve. Lo Stato chiuderà gli occhi. Ancora non li ha riaperti.
Intanto, i Grandi della Terra parlavano. Stanno ancora parlando. Noi proviamo ancora orrore. Nel mondo si muore di fame, sete, malattie e ingiustizia.
Niente di nuovo sotto il sole.

P.S.: all'epoca scrissi un racconto. Rileggendolo, mi rendo conto che non è niente di che; ma nei prossimi giorni lo ripubblicherò, così come l'ho scritto allora, senza cambiare nulla.
Ad futuram rei memoriam
.

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