domenica 25 settembre 2011

uomini e no

Nell'ordine divino, dal quale derivava l'Ancien Régime, il re era la chiave di volta di un'architettura in funzione della quale a ciascuno era assegnato il suo posto, ma in cui solo colui che era ben nato era interamente uomo. Non c'era essere, parola, evidenza enunciabili per chiunque se non in ragione del riconoscimento che egli faceva di questa sua posizione, della sua appartenenza. Chiunque si diceva altro (o diceva un'altra parola) tradiva l'ordine divino e si escludeva radicalmente dall'umanità. Così lo stregone, l'ateo, il ribelle. Essi sfuggono a ogni punto di riferimento.
A partire dal luglio 1789, Dio e la verità cambiano campo e, laicizzandosi, passano dalla parte del popolo. Tutt'a un tratto, il re si trova isolato dalla sua verità e diviso da Dio. Come tale, ormai, non più credibile. Come conseguenza di ciò, la sua testa cadde meno di quattro anni dopo. "Un re è fuor di natura; tra popolo e re, nessun rapporto naturale": è l'argomento della Montagna. Non lo si giudica; si stermina un mostro.
Da questo momento, ci si ritrova fra pari. Dato che, da un certo tempo, si era fatta luce l'idea, resa infine possibile, di un contratto fra eguali: ormai non ci saranno più sudditi; tutti saranno simili. Più nulla che possa limitare l'appartenenza di alcuno a un'umanità completa. Ma il fatto che, anche per una sola volta, in un prodigioso rovesciamento di tutti i segni, il sovrano sia stato designato come il mostro, sarà sufficiente a porre il problema del limite fra l'umano e l'inumano.
Ormai, nulla più lo fonda di diritto. Tuttavia la sua traccia non scompare e serve a sorreggere la rappresentazione illusoria che coloro che dominano si fanno di se stessi, all'interno del potere che essi esercitano. Ma qui cominciano a divampare gli effetti della menzogna e le potenze del diniego.
In un mondo ora soggetto alle violenze attratte del denaro, il contadino e il suo simile, l'indigeno, dopo la conquista coloniale non sono più definiti se non come il negativo di colui che domina. Questi soltanto è "notabile", reperibile cioè in un una scala di valori da lui solo stabilita e che è beninteso quella dell' "umanità". Ora "notabile" non comporta alcun contrario. Sì che l'altro (indigeno, selvaggio, bifolco) non può neppure avere un nome. Sotto l'Ancien Régime, egli non era quasi nulla (l'assoluto della soggezione, ma almeno riconosciuto in questo posto). Qui, dal momento che cessa di definirsi il suo rapporto attraverso la morsa del contratto (attraverso il suo rapporto al gioco economico), in quanto uomo non è più nulla.

J.-P. Peter e J. Favret, "L'animale, il pazzo, il morto",
in (a cura di) M. Foucault, Io, Pierre Rivière avendo sgozzato mia madre,
mia sorella e mio fratello... Un caso di parricidio nel XIX secolo

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