domenica 20 novembre 2011

la regola del duemila


http://youtu.be/z5Sr4ld3knQ

E' stato un attimo, una manciata d'anni. Diciamo tra il 1989 e il 1994.
Me lo ricordo: i muri cadevano, i ladri finivano in galera. C'era la sensazione che qualcosa potesse cambiare, sul serio.
Poi, il buio.
Lui, comunque, nel 1989 aveva già capito tutto.


Bambini venite parvulos

Nessun calcolo ha nessun senso dentro questa paralisi,
gli elementi a disposizione non consentono analisi
e i professori dell'altro ieri stanno affrettandosi a cambiare altare,
hanno indossato le nuove maschere e ricominciano a respirare.

Bambini venite parvulos, c'è un'ancora da tirare,
issa dal nero del mare, dal profondo del nero del mare,
che nessun calcolo ha nessun senso, e poi nessuno sa più contare.

Legalizzare la mafia sarà la regola del Duemila,
sarà il carisma di Mastro Lindo a regolare la fila
e non dovremo vedere niente che non abbiamo veduto già:
qualsiasi tipo di fallimento ha bisogno della sua claque.

Bambini venite parvulos, c'è un applauso da fare al bau bau,
si avvicina sorridendo l'arrotino col suo know-how,
venuto a vendere perline e a regalare crack.

Sabbia sulle autostrade, ruggine sulle unghie,
e limatura di ferro negli occhi, terra fra le nostre lingue.
Avrei voluto baciarti amore, ancora un poco prima di andare via,
prima di essere scaraventati dentro questo tipo di pornografia.

Bambini venite parvulos, vale un occhio il vostro cuore,
mille dollari i vostri occhi, i vostri occhi senza dolore.
Bambini venite parvulos, sangue sotto al sole.

Francesco De Gregori
(da "Miramare", 1989)

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