giovedì 5 luglio 2012

dadi, viti e termometri


“Avete dunque”, risposi, “il segreto di ben assortire le coppie, segreto da noi ignorato o trascurato?”
“Non è proprio così”, riprese Cyclophile “i nostri isolani sono fatti in modo tale da rendere felici tutti i matrimoni, se si seguissero alla lettera le leggi in uso.”
“Non vi capisco bene”, replicai “poiché nel nostro mondo niente è più conforme alle leggi di un matrimonio, e niente è molto spesso più contrario alla felicità e alla ragione.”
“Bene” disse Cyclophile “sarò più chiaro. Da quindici giorni abitate tra noi e non sapete ancora che gli organi sessuali sono, qui, multiformi. Come avete impiegato il vostro tempo? Da sempre questi organi sono destinati a inserirsi gli uni negli altri: una gemma a forma di dado è destinata a un gioiello a forma di vite. Capite?”
“Capisco” gli dissi “questa reciprocità dei modelli può essere utile, ma non la ritengo certo sufficiente ad assicurare la fedeltà coniugale.”
“Ma allora, che desiderate di più?”
“Vorrei che, in un paese dove tutto è regolato da leggi geometriche, si avesse più riguardo per l'intensità di calore fra i coniugi. Pretendete forse che una bruna diciottenne, vivace come un diavoletto, rimanga federe per tutta la vita a un vecchio freddo di sessant'anni? Mai succederà, anche se quel vecchio avesse il suo gioiello a forma di vite senza fine...”
“Siete acuto” mi disse Cyclophile “sappiate, dunque, che abbiamo provveduto anche a ciò...”
“E come?...”
“Con una lunga serie di osservazioni su dei cornuti ben accertati...”
“E a che cosa vi hanno portato queste osservazioni?”
“A determinare il necessario rapporto di calore fra due sposi...”
“E quindi?”
“Conosciuti questi rapporti, si tararono dei termometri applicabili tanto agli uomini quanto alle donne. La forma non è la stessa: la base dei termometri femminili assomiglia a un gioiello maschile di circa otto pollici di lunghezza con un diametro di un pollice e mezzo; e quella dei termometri maschili sembra la parte superiore di un flacone la cui apertura abbia le stesse dimensioni nella parte concava. Eccoli” mi disse facendomi entrare nel tempio “Eccoli quei marchingegni di cui vedrete fra poco gli effetti. La partecipazione del popolo e la presenza dei sacrificanti annunciano il momento dei sacri esperimenti.”
Attraversammo la folla a fatica e arrivammo nel santuario, dove, come altari, spiccavano due letti in damasco senza cortine. I sacerdoti e le sacerdotesse stavano attorno in silenzio tenendo in mano dei termometri che erano stati affidati loro come il fuoco alle vestali. Al suono degli oboi e delle cornamuse, si avvicinarono due coppie di innamorati, accompagnati dai loro genitori. Erano nudi e vidi che una delle due ragazze aveva la gemma di forma circolare e il suo amante un gioiello cilindrico.
“Non è così strano” dissi a Cyclophile.
“Guardate gli altri due” mi rispose.
Guardai e vidi che il ragazzo aveva un gioiello a parallelepipedo mentre la ragazza aveva il suo di forma quadrata.
“Fate attenzione al sacro rito” aggiunse Cyclophile.
Allora due sacerdoti stesero sull'altare una delle ragazze, un terzo le applicò il sacro termometro; e il sommo pontefice osservava a quale grado salisse il liquido in esso contenuto nel tempo stabilito. Contemporaneamnete anche il ragazzo era stato fatto distendere da due sacerdotesse e una terza gli aveva applicato il termometro. Il grande sacerdote, avendo notato che anche qui il liquido era salito allo stesso grado nello stesso tempo, si pronunciò sulla validità del matrimonio e mandò gli sposi a unirsi nella casa paterna.

(…)

Per quanto poco si sappia di geometria, si capisce facilmente che, in quell'isola, tutto quanto riguarda la misura delle superfici e dei solidi era a un livello molto elevato di perfezione e che tutto ciò che è stato scritto sulle figure isoperimetriche era veramente essenziale, mentre qui da noi queste scoperte aspettano ancora di essere opportunamente impiegate. Laggiù le ragazze e i ragazzi con gioielli circolari e cilindrici erano considerati veramente fortunati, perché, fra tutte le forme, il cerchio è quella che racchiude più spazio nel medesimo perimetro.
Intanto i sacerdoti aspettavano di rimettersi al lavoro. Il capo mi scorse tra la folla e mi fece segno di avvicinarmi. Obbedii.
“O straniero” mi disse “sei stato testimone dei nostri augusti misteri e puoi vedere come da noi la religione ha legami stretti con il benessere della società. Se il tuo soggiorno fra noi fosse più lungo, ti mostrerei casi più rari e più singolari, ma forse motivi pressanti ti richiamano in patria. Va' e insegna la nostra saggezza ai tuoi concittadini.”
Mi inchinai profondamente ed egli continuò con queste parole:
“Se capita che il sacro termometro abbia una dimensione tale da non poter essere applicato a una ragazza (caso straordinario: ne ho visti cinque in dodici anni) allora uno dei miei accoliti la prepara alla cerimonia: intanto tutto il popolo sta in preghiera. Puoi ben capire, senza che io mi spieghi meglio, le qualità essenziali per entrare nel sacerdozio e i motivi per i quali ci si fa ordinare sacerdoti. Più sovente capita che il termometro non possa essere applicato al ragazzo, perché il suo gioiello, pigro, non si presta all'operazione. Allora tutte le giovani dell'isola possono avvicinarsi e occuparsi della risurrezione del morto. Questo esercizio si chiama 'fare le proprie devozioni'. Di una ragazza zelante in questa operazione si dice che è pia, esemplare. Vedi, o straniero” disse guardandomi fisso. “Come tutto è opinione e pregiudizio. Da voi si chiama crimine quello che noi riteniamo un atto gadito alla divinità: da noi una ragazza che a tredici anni non si fosse ancora avvicinata all'altare, non farebbe presagire niente di buono e i suoi genitori le farebbero giusti e decisi rimproveri.”

(...)

“Avete notato”, aggiunse Cyclophile “ le diverse forme delle nostre gemme. Esse conservano sempre quella presa alla nascita. Succede lo stesso anche da voi?”
“No” gli risposi “una gemma europea, asiatica o africana ha una forma variabile all'infinito, cuiuslibet figurae capax, nullius tenax.”
Non ci siamo quindi sbagliati” riprese “nella spiegazione che i nostri fisici diedero a un simile fenomeno. Circa vent'anni fa apparve nell'isola una giovane donna bruna, molto gentile. Nessuno capiva la sua lingua; ma quando ella ebbe imparato la nostra, non volle mai dire quale fosse la sua patria. Il suo aspetto incantevole e il fascino del suo spirito ammaliarono la maggior parte dei nostri giovani. Alcuni dei più ricchi le proposero di sposarla ed ella scelse il senatore Colibri. Il giorno stabilito per il matrimonio i futuri sposi furono condotti al tempio, secondo l'usanza. La bella straniera, stesa sull'altare, mostrò agli occhi degli spettatori una gemma di forma sconosciuta, e il liquido del termometro, che le era stato applicato, salì di colpo a centonovanta gradi. Il grande sacerdote stabilì su due piedi che quella gemma relegava la proprietaria nella categoria delle cortigiane e all'innamorato Colibri fu vietato di sposarla. Nell'impossibilità di averla come moglie, Colibri ne fece la sua amante. Un giorno in cui la donna era, a quanto pare, soddisfatta di lui, gli confessò di essere nata nella capitale del vostro regno. Questo avvenimento ha contribuito non poco a darci un'eccellente opinione sulle vostre donne.”

Deins Diderot, "I gioielli indiscreti" (1748)

2 commenti:

amanda ha detto...

fosse così semplice...

sergio pasquandrea ha detto...

... e così divertente. ;-)