venerdì 28 dicembre 2012

dice: sono i musulmani, quelli arretrati



Come se io nemmeno esistessi
mi è passata accanto,
senza uno sguardo, regina di Saba.
Ho detto: Aisha, prendi, è tutto per te.

Ecco, perle e gioielli,
e anche l'oro attorno al tuo collo.
I frutti, ben maturi dal gusto di miele,
la mia vita, Aisha, se mi ami.

Andrò dove ci porta il tuo soffio,
nel paese d'avorio e d'ebano.
Cancellerò le tue lacrime e le tue pene,
niente è troppo bello per una simile bellezza.

Aisha, Aisha, ascoltami
Aisha, Aisha, non andartene
Aisha, Aisha, guardami
Aisha, Aisha, rispondimi.

Dirò le parole dei poemi,
suonerò le musiche del cielo,
prenderò i raggi del sole
per rischiarare i tuoi occhi di regina.

Aisha, Aisha, ascoltami
Aisha, Aisha, non andartene.

Lei ha detto: Tieniti i tuoi tesori,
io valgo ben più di tutto ciò.
Le sbarre sono sbarre, anche se d'oro,
io voglio gli stessi tuoi diritti
e il rispetto tutti i giorni.
Io non voglio che l'amore.

Ti voglio, Aisha, morirei per te,
sei la padrona della mia vita e del mio amore
Sei i miei anni e la mia vita,
spero di vivere con te, solo con te.

(Jean-Jacques Goldman / Khaled, 1996)

1 commento:

amanda ha detto...

è la condizione della donna che è infame sotto ogni cielo, perchè si muore ancora su un autobus di giorno violentate dal branco in India, perchè si muore ancora per mano di chi ci ha sposate in Italia, perchè si combatte per un futuro migliore insieme agli uomini e ci si trova con una costituzione che nega i nostri diritti in Egitto, perchè subiamo e subiamo ovunque ci troviamo