lunedì 14 ottobre 2013

una poesia di Saverio Bafaro



Toccate le cortecce grigie
non bastano più i passaggi furtivi
c'è bisogno di vivere lì:
gli alberi studiati nelle pose
vestono sempre due stagioni,
le mani hanno dimenticato
quei fuochi appiccati
per disfarsi di semplici foglie
quando i crepuscoli d'oro
sono saturi di opere ben più grandi
e l'odore del giorno compiuto
si innamora dei velluti scuri,
i detentori sacri della sera
invocano diamanti
che solo alcuni vedono.


nell'immagine: Pierre Puvis de Chavanne, Le bagnanti

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