martedì 10 dicembre 2013

il dolce miele e le dure ossa



Molti Poeti han già descritto Amore,
Fanciul nudo, coll’Arco faretrato,
Con una pezza bianca di bucato
Avvolta agli occhi, e l’ali ha di colore:

Così Omer, così Nason maggiore,
Vergilio, e tutti gli altri han ciò mostrato;
Ma come tutti quanti abbiano errato
Mostrar lo intendo all’Orgagna Pittore:

Sed egli è cieco; come fa gl’inganni?
Sed egli è nudo, chi gli scalda il casso?
S’ei porta l’Arco, tiralo un fanciullo?

Se gli è sì tenero, ove son tanti anni?
E s’egli ha l’ale, come va sì basso?
Così le lor ragion tutte l’annullo:

Amore è un trastullo,
Che porta in campo nero fava rossa,
E cava il dolce mel delle dure ossa.

Domenico di Giovanni, detto il Burchiello (1404-1449)

* * *


Cosí dolce, e gustevole divento,
Quando mi trovo con persona in letto
Da cui amata e gradita mi sento,
Che quel mio piacer vince ogni diletto,
Si che quel, che strettissimo parea,
Nodo de l’altrui amor divien piú stretto.
[...]
S’havete del mio amor l’alma conquisa,
Procurate d’havermi in dolce modo,
Via piú, che la mia penna non divisa.
Il valor vostro è quel tenace nodo
Che me vi può tirar nel grembo, unita
Via piú ch’affisso in fermo legno chiodo:
Farvi signor vi può de la mia vita,
Che tanto amar mostrate, la virtute,
Che ‘n voi per gran miracolo s’addita.
Fate, che sian da me di lei vedute
Quell’opre, ch’io desio, che poi saranno
Le mie dolcezze a pien da voi godute;
E le vostre da me si goderanno
Per quello, ch’un amor mutuo comporte,
Dove i diletti senza noia s’hanno.
Haver cagion d’amarvi io bramo forte,
Prendete quel partito, che vi piace
Poi, che in vostro voler tutta è la sorte.
Altro non voglio dir: restate in pace.

Veronica Franco (1546-1591)



(i testi sono ripresi da qui, dove ne trovate anche altri)

nell'immagine: Annibale Carracci, Giove e Giunone

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