martedì 5 maggio 2015

la cattiva scuola (ovvero: in sintesi, perché si sciopera)



Perché Renzi sbandiera di voler assumere 100mila docenti...

...ma escluderà dall'assunzione decine di migliaia di precari storici,
che saranno espulsi per sempre dalle graduatorie
(per di più, in esplicita violazione di quanto stabilito dalla corte europea)


Perché Renzi vuole aumentare i poteri dei presidi...

...che potranno decidere di assunzioni, chiamate, conferme e stipendi dei docenti
e scavalcare le decisioni degli organi collegiali,
 in esplicita violazione di ogni principio democratico 
e secondo un'assurda logica competitivo-aziendalistica.


Perché la riforma prevede finanziamenti alla scuola attraverso il 5 per mille e donazioni di privati...

...con il chiaro effetto di avvantaggiare le scuole 
che hanno utenze più ricche 
e svantaggiare quelle più disagiate.


Perché si vuole aumentare il "contatto con il mondo del lavoro"...

..trasformando gli studenti in stagisti aggràtisse.


Perché si millantano gli investimenti sull'edilizia...

...ma si tratta sempre di interventi d'emergenza, 
su una situazione disastrata;
intanto, le scuole continuano a cadere a pezzi.


Perché il ministro Giannini nega di voler favorire le scuole private...

...ma intanto le paritarie otterrano la detraibilità delle spese per i loro studenti
(massimo 400 euro all'anno per alunno) 
e si continuano ad erogare loro centinaia di milioni di euro all'anno. 
In compenso, agli insegnanti pubblici si fa l'elemosina 
di qualche centinaio di euro annui per l'aggiornamento.


E infine: perché gli Invalsi sono una porcata immonda (e qui è spiegato bene il perché).


3 commenti:

amanda ha detto...

in questa riforma mi pare sia trasparente la volontà di affossare definitivamente la scuola pubblica e di creare studenti di serie A e di serie B molto più di quanto già non avvenga

sergio pasquandrea ha detto...

ho appena finito di discutere su Facebook con uno che si lamentava perché lo sciopero l'aveva costretto a prendere una mattinata libera dal lavoro per stare a casa con le figlie.
sosteneva che lo sciopero era fatto solo per difendere i diritti ci casta degli insegnanti e ledeva il suo diritto di andare a lavorare.
il pensiero che noi stessimo scioperando anche per le sue figlie non lo sfiorava.

amanda ha detto...

è la mancanza di un senso del sociale, del futuro, come qualcosa che ci appartiene anche se non ci riguarda direttamente che ci ha portati dove siamo; sarebbe come dire che, non avendo figli, non mi dovrei preoccupare che la scuola pubblica venga svuotata di risorse ed umiliata