lunedì 8 febbraio 2016

partner strategici

Cito dalla Repubblica di oggi, pag. 10:
Le lesioni sul corpo di Giulio [Regeni] (compresa quella letale al midollo spinale con la frattura di una vertebra cervicale) provano che l'omicidio ha una mano e un movente politici. (...) Nella loro raggelante crudeltà, le sevizie infllitte al ragazzo hanno un inequivocabile format dell'orrore. Proprio degli interrogatori che le polizie segrete riservano a coloro che sono vengono ritenuti 'spie', come nel caso di Giulio. (...)
A Giulio Regeni sono state strappate le unghie delle dita e dei piedi. Sono state fratturate sistematicamente le falangi, lasciando tuttavia intatti gli arti inferiori e superiori. E' stato mutilato un orecchio. (...) I boia hanno infierito su un inerme. Lo hanno appunto lavorato alle mani, ai piedi e quindi al tronco. Colpendolo ripetutamente al torace, alle costole, alla schiena (...).
Anche il colpo di grazia ha le stimmate degli interrogatori da 'squadroni della morte'. Chi era di fronte a Giulio, in quel frangente probabilmente seduto o legato su una sedia, gli ha afferrato la testa facendola ruotare repentinamente di lato oltre il punto di resistenza.

Cito sempre dalla Repubblica di oggi, pag. 11:
Il ministro degli Esteri: (...) Non abbiamo inviato un pool di investigatori al Cairo per mettere qualcuno sotto tutela ma perché lavorando insieme possiamo scoprire prima la verità. (...)
Noi abbiamo chiesto e ottenuto che al Cairo funzionari investigativi del Ros e della polizia possano partecipare alle indagini egiziane. (...) L'Egitto è un nostro partner strategico e ha un ruolo fondamentale per la stabilizzazione della regione.

Ancora a pag. 10 dello stesso giornale (trafiletto in basso), intervista a Mohamed Sultan, oppositore politico sottoposto a tortura nelle carceri egiziane (e salvatosi solo perché in possesso di passaporto americano):

In base alla sua esperienza, la storia di Giulio avrebbe potuto finire in maniera diversa se ci fosse stata una mobilitazione immediata [del governo italiano]?
Senza dubbio alcuno le rispondo di sì. Io non capisco chi tratta il governo egiziano come se fosse uno stato in cui esiste la legge: in quelle carceri ci sono dei selvaggi che commettono impunemente ogni tipo di violenza.

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