giovedì 29 dicembre 2016

appuntamento abruzzese

Mercoledì prossimo, 4 gennaio, sarò a Chieti, ospite del Teate Winter Festival, per presentare la mia "Breve storia del pianoforte jazz" insieme all'amico, nonché esimio pianista, Carlo Morena.

L'appuntamento è alle ore 18:30 presso lo spazio LIBERARTE, corso Marrucino 147.
Ingresso libero (e gradito).

Qui il programma del festival.

domenica 25 dicembre 2016

Call Me Wolf. Albert Wolf.

Dunque, c'è questo progetto Erasmus a cui stiamo lavorando con la scuola, sui temi dell'ecosostenibilità. 
Fra le altre cose, dovevamo realizzare un video didattico su come si costruisce un questionario usando le scale Likert. Dato che serviva una voce fuori campo, ce l'ho messa io.
Ecco qui il risultato.

La cosa più notevole, per me, è sentire quella voce profonda e suadente ("alla Alberto Lupo", mi diceva la collega Gabriella) e rendermi conto che, vabbè, il giorno in cui mi licenzieranno da scuola potrò propormi ad Alberto Angela come successore della buonanima di Claudio Capone.



(P.S.: ovviamente mi riferivo a questo Alberto Lupo, non a questo.)

sabato 17 dicembre 2016

parliamo un po' di me



Qui un articolo sull'incontro "Poesia e donne", tenuto martedì scorso a Perugia.

E qui il video integrale.

(Ovviamente, ci sono io, ma per fortuna ci sono anche Luisa Castro e Silvio Mignano.)

domenica 11 dicembre 2016

nuvole poetiche

La mia nuova rubrica sul blog "Regina Mab", dell'amica Costanza Lindi.
Si parla di poesia e fumetto, e stavolta tocca a "L'Inferno di Topolino".

L'articolo è qui.


mercoledì 7 dicembre 2016

mi si intervista (mi si)

Sul sito di Umbria Poesia, Martina Pazzi mi fa quattro domande e io cerco di rispondere.

Crescendo e maturando (ormai ho passato la fatidica soglia degli -anta), ho imparato sempre più ad apprezzare il valore salvifico dell’anacoluto. [...]
È una lezione che mi viene anche da due delle mie grandi passioni: il Giappone e il jazz. Nella calligrafia giapponese, e nell’arte giapponese in generale, non è la perfezione ad essere apprezzata, quanto piuttosto il suo contrario. Una ciotola da té è più bella se è grezza, o addirittura se è rotta e poi riparata, o se porta su di sé la patina del tempo. Di una calligrafia, si apprezzano i segni del pennello, le piccole macchie d’inchiostro cadute per caso sul foglio. C’è persino una parola per definire questo concetto: “wabi-sabi”, ossia la bellezza di ciò che è caduco, impermanente.
Per quanto riguarda il jazz: i grandi jazzisti sono stati sempre maestri nel valorizzare l’errore e trasformarlo in arte. Thelonious Monk diceva che l’importante non è non fare errori, ma fare gli errori giusti; e Miles Davis era famoso per la sua abilità nel trasformare le note false, le stecche in inaspettati punti di svolta. Solo accettando il momento presente, con la sua imperfezione, si può creare qualcosa di veramente bello.
Attenzione: non sto lodando il lavoro pasticciato o l’incuria. Sto solo cercando di preservarmi da quella perfezione parnassiana che rende un’opera simile a un cadavere. Anche quando disegno – un’altra delle mie passioni – mi piace lasciare sempre un dettaglio incompiuto, una linea non completamente finita, una campitura grezza. E confesso che alcuni dei miei versi che amo di più sono nati per caso, da un errore o da una svista.


(Tutta l'intervista si può leggere qui.)

lunedì 5 dicembre 2016

prossimi appuntamenti_Perugia e Roma

Sabato 10 dicembre alle ore 11 sarò a Roma, alla fiera della piccola editoria "Più libri, più liberi" (EUR, Palazzo delle Esposizioni, Sala Ametista), per presentare un'antologia edita da La Vita Felice, in cui è incluso un mio testo. Ci saranno anche parecchi degli altri autori selezionati.
Qui le informazioni sull'evento e qui quelle sul testo.





Martedì 13 dicembre, ore 19, sarò a Perugia pressò l'Umbrò, in via Sant'Ercolano 2, per partecipare a un reading-dibattito sul tema "Poesia e donna", insieme a Luisa Castro e Silvio Mignano.